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Il processo di concentrazione in corso nelle energie rinnovabili coinvolge anche il settore delle piccole centrali idroelettriche. Va in questa direzione l’acquisizione da parte di Iren Energia, del gruppo Iren, di una quota di controllo di Maira, società mista pubblico-privata del cuneese che detiene tre impianti idroelettrici da 5 megawatt di potenza totale con una produzione annua di circa 15 milioni di kilowattora. Maira Spa, che opera in Piemonte in Valle Maira e in altri territori montani, utilizza i proventi della produzione di elettricità per finanziare progetti e interventi per lo sviluppo sociale delle zone in cui è presente. Costituita nel 1998, il suo assetto azionario prima della cessione del controllo a Iren era il seguente: Comunità montana Valli Grana e Maria 27,7% del capitale, Hydrodata 28,4%, Bim del Maira 22,3%, Intecno 21,6 per cento. Hydrodata fornisce servizi di consulenza nel settore idraulico e della gestione delle acque e ha tra i suoi principali committenti grandi società come Enel, Ferrovie, Compagnia Valdostana delle Acque e la stessa Iren Energia. Intecno, società torinese di ingegneria e tecnologia, si occupa della costruzione di opere pubbliche per il trasporto di fluidi. Non sono tanti comunicati né l’importo pagato da Iren né l’ammontare della partecipazione ceduta. Il prezzo è comunque comprensivo di un’opzione put and call il cui esercizio, al verificarsi di condizioni non note al mercato, permetterà alla multiutility di Reggio Emilia di rilevare anche il 60% di Alpen 2.0, società di gestione e assistenza di impianti di produzione di elettricità da fonti rinnovabili posseduta da Hydrodata e Intecno. Iren ha un programma di investimenti comunicato di recente al mercato di 3 miliardi di euro fino al 2023 e prevede di incrementare la redditività con un margine operativo loro (Ebitda) atteso di 1 miliardo di euro entro la medesima data. La società stima di poter servire 2 milioni di clienti nel 2023.